LE MOTO ELETTRICHE SONO GIÀ IN CRISI?
IL MERCATO EUROPEO DELLE MOTO A BATTERIA È IN FORTE CONTRAZIONE NONOSTANTE GLI INCENTIVI STATALI E L'ITALIA È AI PRIMI POSTI DI QUESTA CLASSIFICA NEGATIVA. COSA STA SUCCEDENDO?
Il mondo è sempre più elettrico, è un dato di fatto che arriva dalle scelte politiche dell'Occidente, dalle enormi aziende cinesi che stanno prendendo il controllo del mercato con le loro innovative tecnologie e dalla sempre più larga diffusione di auto elettriche che continua a crescere sia in termini di vendite che di novità da parte delle case produttrici. Nel mondo moto il meccanismo sembra essersi incastrato e in Europa le due ruote elettriche sono bloccate in un limbo che merita un po' di attenzione e analisi.
Di che contrazione stiamo parlando? Secondo i dati ANCMA del mese di luglio c'è stata una flessione del 35,59% per tutto quello che ha due ruote e propulsione elettrica dai ciclomotori in su, con un numero di immatricolazioni di 1.397 veicoli. Nel mondo scooter, vera e propria essenza della mobilità elettrica nel nostro paese, le vendite rispetto a luglio 2022 si sono praticamente dimezzate con 735 mezzi venduti, pari ad un calo del 44,70%. Se consideriamo le vendite a inizio 2023 il calo dei primi sette mesi si attesta a -23,25% con un totale di 8.640 mezzi venduti. Tutto questo nonostante gli incentivi statali che possono tagliare fino al 40% il prezzo d'acquisto del nuovo.
La situazione è molto diversa da quello che sta succedendo nel resto d'Europa, dove il mercato elettrico prende forme diverse a seconda della nazione e degli incentivi proposti dai vari governi. La Germania vede una crescita a doppia cifra per le due ruote nel primo semestre dell'anno (poco più del 13%) con un sostanzioso +89% per l'elettrico grazie agli incentivi, mentre per esempio in Francia c'è un decremento sostanzioso dell'11,4% che accompagna un mercato moto generale in leggera contrazione.
Per gli altri paesi d'Europa la situazione dell'elettrico a due ruote non è affatto rosea e pesano non solo i dati italiani ma anche quelli di Spagna, a -26% e Regno Unito a -58,1%. Questo limita al solo 1,1% la crescita del mercato moto elettrico nei primi sei mesi del 2023. Fuori dall'Italia è doveroso parlare della situazione indiana che nei primi 6 mesi del 2023 ha visto una contrazione di oltre il 50% della vendita di scooter elettrici a causa dell'interruzione dei contributi statali.
Ci siamo già disinnamorati dell'elettrico?
È difficilissimo fare considerazioni precise su quello che sta succedendo. Le nuove tecnologie - sulle quali moltissime aziende stanno puntando - vivono di fluttuazioni sostanziose a causa dell'influenza degli incentivi statali sulle vendite e per colpa del settore dei ciclomotori (che praticamente fanno quasi il totale delle immatricolazioni elettriche) che sono di nuovo in contrazione anche per quanto riguarda i mezzi a combustione.
Quello che salta fuori in maniera netta è la confusione che regna nell'utenza, che non va assolutamente di pari passo con il marketing delle aziende che spinge molto sui nuovi prodotti ad impatto zero. Il problema delle moto di questo tipo è risaputo: poca autonomia e troppo peso, mentre quello dei ciclomotori L1 e L3 è più legato a un problema di prezzo elevato e di qualità generale del prodotto, che per certi versi ancora non convince molti utenti.
Abbiamo già parlato della stagnazione dell'elettrico in merito alle moto "grosse" e alle nuove tecnologie che incalzano e che potrebbero potenzialmente mettere in secondo piano il mondo delle EV a due ruote. Questi dati di vendita non sono altro che lo specchio del momento di transizione che l'intero mondo moto sta vivendo, in cerca di una vera alternativa al carburante fossile che sia anche valida e conveniente per l'utente finale, non solo per le aziende che fatturano.
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